Serie B, ultimo atto. Criscitiello contro tutti: Foggia, Carpi e Castori. Ma un tifoso rossonero lo ribalta

Padroni del proprio destino. Perlomeno in termini di retrocessione diretta, che il Foggia, vincendo, può almeno essere sicuro di evitare. La più bella notizia della serata di lunedì è questa. Il rigore trasformato da quel grande uomo che è Leandro Greco – uno che lunedì ha mostrato a tutti cosa vuol dire essere (stato) di serie A, apportando a una squadra a lungo complessata qualità come coraggio, calma e carisma in quantità industriale – consente ai rossoneri di andarsi a giocare a Verona tutte le proprie carte per conquistare il diritto ai playout, senza dover sperare nelle cadute degli altri. Il punto è tutto qua: nel drammatico testa-coda contro un Hellas ferito ma tutt’altro che arreso, noi e loro ci giocheremo tutto. Ma, almeno, senza dover oltre a ciò dipendere in tutto e per tutto da quanto accadrà altrove.

Addirittura, come ormai tutti sanno, esiste ancora la possibilità di una salvezza diretta in caso di vittoria al Bentegodi, qualora la coppia Livorno-Salernitana non andasse oltre il punto sui campi di Padova e Pescara. Come pure, senza far troppi voli pindarici, anche un sol punto potrebbe essere sufficiente per evitare il dramma di un’immediata discesa agli inferi, se il Venezia non dovesse vincere o, in caso contrario, se al contempo la Salernitana (ma NON contemporaneamente anche il Livorno) dovesse perdere nel match di Pescara.

Criscitiello condanna il Foggia? Un tifoso foggiano lo ribalta. E noi siamo con lui. E con gente di calcio come Castori.

Ma dopo un campionato del genere non è il caso di fare sogni di alcun tipo. C’è infatti una parte di verità nelle parole del “solito” Criscitiello, ormai proverbiale nella sua scarsa empatia col Foggia ed i Foggiani: costretto infatti, nel corso di uno dei soliti ritriti talk-show di Sportitalia, ad un serrato confronto telefonico con un inferocito tifoso rossonero intervenuto in diretta per contestare  i suoi pronostici (ovvero “2” sui campi di Padova e Carpi e un ineffabile “1” al Bentegodi), il giornalista avellinese giustificava i suoi ragionamenti appellandosi al vecchio discorso delle… “motivazioni”. La “malizia”, dovuta a tanta esperienza delle cose di calcio, induce a riconoscere una qualche fondatezza in questo discorso. Eppure quell’attento telespettatore foggiano, proprio in tale frangente, sottolinea un “però” :  seguendo il ragionamento del Criscitiello, infatti, sono le stesse “motivazioni” che, giusto un anno fa, avrebbero allora dovuto “difettare” ai rossoneri nell’ultima di campionato disputata a Frosinone: sappiamo tutti com’è andata. Col Foggia che diede lezioni di civiltà sportiva a tutta Italia, non regalando alcunchè ai ciociari e mandandogli di traverso  la festa-promozione già preparata quella sera, tra le ire del presidente Stirpe (evidentemente della stessa “scuola di pensiero” del conduttore televisivo irpino).

Bene. Noi auspichiamo, come l’indomito tifoso rossonero ha ben ricordato al Criscitiello, che quella lezione non sia stata impartita invano.

Siamo convinti che alla stessa “contro-scuola” di civiltà sportiva appartenga ad esempio il Cosenza, che a Salerno ha smentito alla grande qualsiasi discorso di “appagamento” ed è andato a giocare per vincere e per regalare alla propria tifoseria un’ultima, grande soddisfazione di un campionato straordinario.

Siamo convinti che lo stesso Padova, che ha interrotto il sogno del Lecce e che fino all’ultimo ha provato a giocarsi le ultime chance di salvezza a Benevento, non potrà e vorrà negare ai propri tifosi un’ultima prova d’orgoglio, non concedendo senza lottare il proprio campo alle speranze di tranquilla salvezza dei livornesi.

Siamo certi, più ancora che convinti, che Fabrizio Castori e il suo Carpi, quel Carpi di cui il tecnico marchigiano ha fatto la storia, quel Carpi che a Livorno se l’è giocata fino all’ultimo, non regaleranno nulla a nessuno e lasceranno la categoria così come l’hanno sempre onorata: lottando con il cuore, la rabbia e gli attributi che nessuno potrà mai negare alle squadre di Castori, un uomo di campo, di sport e di valori come pochi ancora rimasti in questo caravanserraglio che chiamasi “calcio italiano”.

Noi, che amiamo il calcio, anche se il calcio a volte non ci ricambia, siamo persuasi che sabato, in tutti i campi, sarà una giornata di sport nella quale in tanti avranno l’occasione di uscire dal campo “a testa alta”, per usare le parole di Greco.

In barba anche a Criscitiello e ai suoi discorsi da Uomo-di-Mondo.

Giancarlo Pugliese

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[Foto di “copertina” tratta da mediagol.it/gazzetta.tv]