La rivincita di Gerbo,i richiami a “Ciccio” e i tormenti di Avellino

Finalmente due vittorie consecutive. La famosa “continuità” che era sempre mancata al torneo dei rossoneri. E sono ora già 5 i punti in più rispetto al girone di andata. Del Foggia visto allo Zaccheria, o meglio “su Sky” (grazie Prefetto!), ci hanno convinto l’intensità di gioco, la capacità di reazione al vantaggio avversario ma anche la lucida determinazione a portare a casa i 3 punti. Una squadra che indubbiamente, grazie ai nuovi innesti (Greco e Tonucci su tutti), sta maturando non poco. Tanto che da Palermo Zamparini ha già avvisato di temere il Foggia, definendolo un “piccolo Empoli”. E puntando a riempire il Barbera con i prezzi stracciati. Insomma, se ci passate la battuta, le condizioni ideali per tirar fuori l’impresa. Autorizziamo ogni scongiuro.

SEMAFORO VERDE: Alberto Gerbo

La sua avventura rossonera sembrava giunta ai saluti. Invece, le mille piroette del mercato, o più probabilmente il mancato arrivo di sostituti validi, hanno fatto sì che il buon Alberto rimanesse in Capitanata. Aggiungiamo, per l’affetto che gli portiamo, che ne siamo stati più che lieti. Per tutta risposta, lui sfodera una prestazione eccezionale, divorando la fascia destra avanti e indietro e rompendo più volte gli argini irpini. Alla fine, a quella che stava per diventare la sua ex squadra, regala un tesoretto impressionante: il rigore procurato con annessa espulsione di D’Angelo e la seconda chance offerta su un vassoio d’argento a Mazzeo nella splendida azione del 2-1. Probabilmente il passaggio alla difesa a tre gli giova particolarmente in un ruolo in cui (non ci stancheremo mai di sottolinearlo) si è dovuto reinventare. Ma la sua generosità e l’esemplare professionalità fanno di lui, tutta la vita, uno dei nostri preferiti. Dall’anno prossimo peraltro potrà essere considerato un calciatore “bandiera”, non solo dal punto di vista “morale”, ma anche da quello “regolamentale”.  Nember mediti mille volte prima di lasciarlo andare…

SEMAFORO GIALLO : Francesco Deli

Se qualcuno di voi ha mai provato a guardare le partite del Foggia su Sky attivando l’opzione “audio originale”, scoprirà che è proprio lui, “Ciccio” come lo chiama Stroppa, il giocatore più invocato in campo dal tecnico rossonero. Perlopiù immaginiamo siano richiami, ma anche la dimostrazione di quanta convinzione il mister nutra nelle qualità di questo ragazzo.  A fine gara Stroppa non a caso sottolinea che, con le doti che ha, se migliorasse negli ultimi 30 metri diventerebbe un sicuro top player.  Noi la pensiamo uguale. E notiamo comunque una crescita, scandita da segnali di miglioramento in entrambe le fasi. Con l’Avellino peraltro sfiora il gol dopo una splendida percussione e colpisce una traversa piena. Questo per lui è l’ennesimo semaforo giallo che gli “affibbiamo” ma anche noi, come Stroppa, se non credessimo fermamente in questo ragazzo non lo nomineremmo così spesso.

SEMAFORO ROSSO : l’Avellino

Non parliamo in genere degli altri. Ma un’eccezione per gli irpini vogliamo farla. Siamo dell’idea che, vuoi per l’emergenza assenze, vuoi per una classifica che si sta nuovamente riaccorciando nel mezzo, dalle loro parti si temesse alquanto la gara di Foggia. Tant’è che non abbiamo faticato a percepire un certo compiacimento alla notizia delle porte chiuse, con l’assenza totale di messaggi di pur minima contrarietà e solidarietà da parte del club. Anzi, come forse abbiamo già ricordato in altra sede, qualche sito o giornale di marca biancoverde è sembrato quasi tirasse la volata alle imminenti decisioni prefettizie. Del resto, con loro sembra quasi esserci un conto sempre aperto. Ma i conti, perlappunto, si fanno sempre in campo, mai prima. E il campo ha parlato di una squadra in crescita fisica e tattica, quella rossonera, e un’altra invece in netta difficoltà e coi nervi a fior di pelle, quella irpina. La sconfitta è, a nostro avviso, di quelle senza attenuanti e, a quanto si apprende, sta anzi portandosi dietro qualche strascico. Come ad esempio la discussione avvenuta in settimana tra il presidente Taccone e l’attaccante Castaldo e la cacciata durante l’allenamento di Molina da parte di Novellino. All’andata fu un disastro per i satanelli. Noi c’eravamo e lo ricordiamo bene. Ma ora siamo pronti per una scommessa: vediamo a fine stagione chi arriva prima. Già avete capito come la pensiamo.

Giancarlo Pugliese