L’opinione di Rino La Forgia: “Col cuore si può!”

La vigilia del match l’ho iniziata con un post che invitava il popolo rossonero a stringersi attorno alla squadra, piuttosto che ascoltare sirene provenienti da chi a tutti i costi vuole il male del Foggia. Audio farlocchi, indiscrezioni catastrofiche da chi nei casi più fortunati intende acquisire un pochino di notorietà. Evidentemente però non tutti sono dotati di ironia e piuttosto han pensato bene di interpretare al rovescio l’invito. Poco male.
Foggia-Benevento lascia strascichi di veleno per l’arbitraggio, ma a differenza di molti osservatori mi permetto di andare controcorrente.
Riguardo il signor Marinelli di Tivoli non mi aspettavo nulla di buono, poichè lo abbiamo conosciuto già in un’altro match allo Zaccheria sempre con i giallorossi, e da allora mi è capitato, guardando qua e là qualche partita, di vedere come spesso si è voluto ergere a protagonista, a volte letteralmente massacrando la malcapitata formazione di turno. Si dice che il buon arbitro è quello che non si fa notare, beh qui pare essere il contrario, per la serie…..purchè se ne parli (non a caso sarà promosso). Nel caso della nostra ultima partita ci mettiamo pure la provenienza dell’assistente di linea (che ha segnalato l’espulsione di Gerbo) e tutto sembra, tranne che una designazione casuale. C’è solo da capire se è il Benevento a godere di certe simpatie o se è il Foggia che sta sui……a qualcuno. A proposito, qualcuno si è accorto che al gol di Kragl il direttore di gara non ha indicato il cerchio di centrocampo, ma quasi una rimessa dal fondo?
Dicevo che mi permetto però di andare controcorrente perchè contro il Benevento la potevamo perdere, vuoi per la forza dell’avversario, vuoi perchè l’approccio dei nostri non è stato dei migliori. Certo erano i giallorossi a dover fare la partita, per esigenze di classifica e per qualità, ma nella prima frazione il Foggia sembrava piuttosto dimesso. Bene, con l’espulsione di Gerbo e mentre tutti ci aspettavamo il crollo, le decisioni di Marinelli e co. hanno semmai caricato i nostri che hanno di fatto messo in campo gli attributi (cosa che ad esempio è mancato nel secondo tempo di Padova), ed il popolo rossonero ha apprezzato, eccome. Persino quando siamo andati sotto di un gol, cosa ragionevolmente logica visto le contrarietà, ai più sembrava una ingiusta punizione divina. Un secondo tempo che ha visto dei leoni in campo, che ha riacceso luci ultimamente piuttosto fioche (Kragl), che ha proposto un Iemmello monumentale (peccato, sempre troppo isolato). Considerazioni che comunque andrebbero estese a tutti i ragazzi in campo. Riguardo poi Padalino, ed al di là dello scetticismo di qualcuno, direi che sta lavorando bene. Sta inculcando la mentalità di chi si deve salvare, sta cercando di dare un’identità (questa sconosciuta) a questa formazione.
Un punto che serve a poco, visto certi risultati su altri campi, ma che lascia inalterate le speranze. Un punto che contro una corazzata ci può stare, ma ora conta mettere la marcia superiore per dare concretezza alle nostre aspirazioni, e già martedì in terra marchigiana. E se poi ci si mette il cuore, tutto si può. Forza ragazzi, siamo con voi. F.f.

Rino La Forgia 

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