B-Movie / Le mille facce di una retrocessione assurda… e la conferenza di Lotito, degno epilogo di un “Film di Serie B”

Finisce questa annata di Kick-Off edizione 2018-19. E finisce anche B-Movie, la rubrica sul torneo cadetto che, nel suo piccolo, vi ha tenuto compagnia nel corso di questa stagione sui nostri schermi.

Ma se Kick-Off tornerà in onda anche l’anno venturo, altrettanto non potrà essere per B-Movie. Per il semplice fatto che, allo stato attuale, solo miracolose decisioni dall’alto possono restituire la serie B a questa città. Foggia torna nella polvere della Serie C. Dove tutto è più in ombra, più dimesso, più spento, e, se vogliamo anche più opaco. Non che non lo sia, però, anche la serie B. Come, purtroppo, abbiamo dovuto toccare con mano in queste ultime settimane.

Nella prima puntata di questa rubrica avevamo auspicato che questa piccola rassegna filmata sul secondo campionato nazionale non si rivelasse un…film di serie B. Purtroppo, in chiusura di bilancio, dobbiamo registrare che tale auspicio è andato deluso. Ed è andato così sia in generale, sia, ahinoi, per quello che è avvenuto dalle nostre parti. Con una retrocessione dolorosa, atroce nel suo epilogo e tormentata per tutta la sua parabola.

Intendiamoci: non sono mancate le belle storie di questo torneo. Su tutte, quella del Lecce, e del suo splendido salto triplo dalla A alla C, meritato attraverso un gioco straordinariamente pulito ed efficace, e costruito sulla base di scelte intelligenti, tremendamente azzeccate dal duo LiveraniMeluso.

Ma le cose vanno dette per come sono: l’epilogo di questo torneo ha compromesso tutto quel po’ di buono che la B ha mostrato sul campo. Un finale ridicolo, più che drammatico, con una ignobile sequela di delibere, ricorsi, rinvii, decisioni assurde o pilatesche, mancati interventi di “chi di dovere”, il tutto concluso coi titoli di coda emblematicamente rappresentati dalla grottesca conferenza stampa finale, in quel di Venezia, del dominus del calcio de noantri: quel Claudio Lotito che, nel ventre del Sant’Elena, abbiamo scoperto essere non solo un presidente plurindagato, ma anche, nell’ordine, un medico, un legale, un fine esegeta del diritto e, in ultimo, un cultore del linguaggio cifrato, rivolto a chi ha orecchie per intenderlo.

Insomma, un “degno finale”, per un film di serie B.

E a noi? Che resterà?

Resteranno nella mente e nel cuore le immagini di un popolo, come quello rossonero, che ha incantato l’Italia con la sua passione e dato lezioni di tifo e civiltà a tutti: da Pescara, 27 Agosto 2017, fino a Verona, l’11 Maggio scorso. Il ricordo di trasferte oceaniche, di amici incontrati e riabbracciati nelle città del centronord dopo anni, un patrimonio di passione, entusiasmo, energia positiva e amore per la propria squadra e la propria terra che non deve andare disperso. Mai.

E resteranno, purtroppo, anche i mille dubbi su un campionato che sarà ricordato come uno dei più assurdi e incomprensibili della nostra storia. Perché Stroppa andò via? Chi ha voluto Grassadonia? Chi ha scelto poi Padalino? Chi ha ri-voluto Grassadonia? Chi ha voluto prendere Iemmello e Galano, nonostante il tridente fosse quanto di più lontano dai progetti tattici di questa squadra? E la cessione di Agazzi.  E la spanna sopra di Carraro. E i rigori sbagliati. E i pali colpiti. E i gol presi su calcio piazzato. E la doppietta di Gori, lasciato andare a una diretta concorrente. E le mille occasioni buttate al vento.

Tutte facce di tante medaglie, dei mille modi in cui siamo riusciti a retrocedere, di un annus orribilis che, ora, vogliamo solo dimenticare. Cancellare. Lasciarci definitivamente alle spalle. Con una sola speranza, un solo imperativo: RIPARTIRE. Senza remore, senza indugio. Subito.

Arrivederci all’anno prossimo!

Giancarlo Pugliese

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