Zeman: “Il Derby? Gara difficile, ma spero lo sia per entrambe. Vorrei fosse ricordato Franco Mancini”

Conferenza stampa pre-Derby per mister Zeman. Ecco cosa ha detto alla stampa (e ai tifosi):

Il Bari è attualmente primo in classifica, non ha avuto alcun problema finora, ed è una squadra molto esperta, con più di dieci giocatori oltre i trent’anni che hanno giocato anche a livelli più alti. Da parte nostra però c’è entusiasmo e voglia di fare. Sicuramente è una partita difficile, spero lo sia per entrambe. 

Il ricordo di Franco Mancini per noi è importante. I giocatori non lo hanno conosciuto ma noi dello staff lo abbiamo sempre in mente. Verrà anche il fratello a trovarci e ad assistere alla gara. Credo e mi auguro che entrambe le tifoserie possano ricordarlo, avendo fatto bene sia a Foggia che a Bari.

Dove ci vorremmo trovare? E’ normale che vorremmo stare al posto del Bari a quest’ora, ma ci sono loro. Noi dobbiamo cercare di recuperare qualcosa strada facendo. Il campionato è ancora lungo e io continuo a dire che la nostra squadra ha grosse possibilità di migliorare col tempo mentre da una squadra adulta ed esperta come il Bari ci si può aspettare minori margini di crescita. Gli 8 punti di distacco? Per ora sono quelli che si sono fatti sul campo. Magari potremmo recriminare sui 2 punti persi a Latina ma in generale penso che abbiamo quelli che ci siamo meritati. Quanto ci giochiamo domani? E’ sempre una partita, sicuramente di richiamo o di interesse, ma i punti in palio sono sempre e solo 3, non è che ce ne danno di più se vinciamo. Noi cercheremo di fare il nostro e il Bari anche, loro hanno dimostrato finora di essere superiori alle altre squadre, spero non lo dimostrino domani. Dove si deciderà la partita? Non credo ci sia un modo in particolare, noi abbiamo un certo tipo di gioco sulle fasce, il Bari va più per vie centrali, vediamo se noi riusciremo a chiudere bene nel mezzo e loro sulle fasce.

Il pressing? Noi lo proviamo in allenamento, ma in campionato non ancora ci siamo nel senso che non sempre troviamo le misure giuste come ad esempio chi debba salire a pressare e chi debba invece coprire. Mentre (altra domanda, ndr) sul rinvio del portiere, io vorrei che si imposti velocemente ma alle volte, per paura, non lo facciamo:  domenica ad esempio si perdeva tempo perchè ci preoccupavamo di gestire il vantaggio. Io invece penso che bisognerebbe giocare sempre e imporre il nostro gioco, velocizzando ogni rimessa o punizione prima che l’avversario si posizioni a dovere, ma è più una situazione mentale che nasce in partita che altro.

Il derby? Sicuramente bisogna rispettare il Bari per quello che è e per la storia dei suoi giocatori: a trent’anni e passa non possono rendere come quando ne avevano venti, però sanno gestirsi e gestire le partite. Noi possiamo dare solo entusiasmo e voglia di fare meglio di loro, essere più veloci e aggressivi cercando di metterli in difficoltà anche tatticamente in qualche situazione. Per il resto, il Bari mi ha portato spesso fortuna. Ricordo il primo derby col Bari, al tempo di Boniek: vincemmo 4 a 1 e purtroppo Boniek fu mandato via, cosa che per un collega mi dispiace sempre. Il pubblico c’era sempre, oggi le varie limitazioni e proibizioni sicuramente influiscono sulla cornice. Sicuramente sia i foggiani che i baresi ci tengono molto. Com’è dappertutto, io ho vissuto tanti derby a Roma e lì è uguale. L’unica cosa che mi dispiace è che giocando in casa, in partite che non erano derby, abbiamo preso due volte 4.000 euro di multa, che poi vanno a pesare sulle risorse della società. Io vorrei che i tifosi facessero il tifo, stando vicino alla squadra e non altro. Se hanno deciso di vietare le trasferte è perchè si prevede che succeda qualcosa di negativo. Sicuramente dispiace per i tifosi ma ai tempi nostri non succedeva niente di grave durante derby o altro. Oggi la situazione invece è peggiorata.

Nicoletti? Era fuori perchè non era al massimo dopo l’infortunio. Poi ha recuperato ed era disponibile già da domenica. Se giocherà o no si vedrà domani.

Giancarlo Pugliese

Foto: ph. Potito Chiummarulo