L’opinione di Rino La Forgia: “Tracollo Gravi(na)”

Ci eravamo lasciati dopo la partita interna con la Nocerina moderatamente fiduciosi, ma è bastata una sola settimana a farci rimangiare tutto, se non addirittura ad evidenziare una trasferta anche peggiore di Agropoli.
Siamo in tanti ad essere delusi ed arrabbiati ed effettivamente non sai da dove cominciare per giustificare una simile figuraccia. Ti rendi conto che il campo sintetico, la pioggia, un’arbitro palesemente contrario, una espulsione, l’indisponibilità di qualche elemento (vero o falso che sia), non giustificano affatto cio che abbiamo visto. Anzi per una volta c’è pure da ringraziare Eleven Sport che con la scusa della corrente elettrica ci hanno martoriato con i replay dell’espulsione e del gol subito. Chissà che gestore hanno dal momento in cui altri network non hanno avuto problemi (ironico).
Ma detto ciò spiace, a partire da Felleca, che si giustifichi il tutto con l’arbitraggio. Un arbitraggio sicuramente all’altezza della situazione sì, ma per far danni al Foggia. Ed allora caro patron, tu che fai, ti metti nelle condizioni di dargli modo di infierire? Espulsione, ammonizioni a go-go e soprattutto doppia espulsione dell’allenatore e vice? Andiamo bene! A fine partita mi tornava alla mente lo spareggio Foggia-Pisa (quello di Gattuso) e provavo ad immaginare Corda e i suoi ragazzi. Soprattutto se la partita terminava al 90° o molto prima per inferiorità numerica.
Espulsioni ed ammonizioni poi che non si limitano alla sola gara col Gravina, ma che avranno ripercussioni pure per Domenica prossima. Vale dunque come giustificazione l’arbitraggio? Sull’espulsione poi che dire, può succedere, ma non può capitare che offri su un piatto d’argento la gara. Anche in 10 noi siamo il Foggia, così come a Cerignola, sia pure in inferiorità numerica sul risultato di pareggio, gli ofantini sono riusciti a chiuderla sul 4-1. Basta la giustificazione?
Ora bisogna parlarci chiaro e dire che un allenatore (ed il vice) può anche vincere pur non sedendo in panca (come afferma Felleca), ma qual’è l’insegnamento? Se lo fa lui, lo posso fare anch’io, potrebbero dire in campo, specie i più giovani. Così che si comprende come Mancini doveva essere il personaggio “tranquillo”, ma doveva anche essere semplicemente colui che doveva stare in panca tutte le partite, ma riguardo a compiti…
Ma a parte poi tutto mi si deve spiegare come si intende superare un’avversario con un briciolo di organizzazione e che ti aspetta al varco per regalarsi un giorno di notorietà da raccontare ai nipoti. Semplicemente mettendo in campo foga agonista e caratteriale? Può andare bene per un pò, ma poi la maschera si toglie.
Così come non comprendo il pugno di ferro, le punizioni a chi scende in campo quando le cose non vanno bene. Sollevai la questione in occasione dei permessi negati qualche domenica fa e mi chiedo a che serve? Vuol comprendere il signor Corda (per carità, persona amabilissima e simpaticissima) che bisogna essere duri, ma anche coccolare i propri ragazzi? Alla fine chi scende in campo? Con certi atteggiamenti è chiaro che molti vogliano andar via o sono “tagliati”, ma di quanti giocatori dovrebbe essere formata la rosa, da una sessantina di ragazzi?
Molti chiedono la testa del mister ma si sà che il progetto prevede un blocco o una triade (in campo, in panca e nella stanza dei bottoni), e dunque è superfluo chiedere un cambio tecnico, ma che almeno si prenda coscienza di alcune cose, questo lo pretendiamo. L’altra faccia della medaglia però deve prevedere che almeno noi che amiamo il Foggia dobbiamo esorcizzare certe forme di isterismo e provare ad essere equilibrati nelle valutazioni.
Intanto rammentare il solito “disco rotto” per alcuni del……dove stavamo se non c’era Felleca. E, piaccia o meno, rammentare che l’alternativa al disco rotto sarebbe stata una sana Domenica al parco con figli e nipoti o ad aiutare la consorte a sparecchiare la tavola dopo la classica “braciola”.
Rammentare e rammentarci che improvvisamente aspettiamo tecnici e calciatori al loro ritorno dalla trasferta, quando per un’anno intero non si è fiatato dando credito a chi ci ha “regalato” una doppia retrocessione col rischio concreto della cancellazione del calcio nostrano.
Rammentare che 5 pt non sono una tragedia, a meno che non la si voglia far diventare a tutti i costi tale (noi siamo maestri in questo).
Rammentare, opinione personale, che la rosa a disposizione è di un certo livello e secondo me non si diverte neppure a giocare al tamburello.
Rammentare infine che io posso solo fare il tifoso e che dall’altra parte c’è gente pagata perchè ha il dovere di saperne più di me e che dunque, triade o non triade, sarà festeggiata in caso di raggiungimento dell’obiettivo, ma responsabile in caso di insuccesso.
A me, a noi non rimane che restare vicini ai nostri colori e sperare che il vento cambi in casa Foggia. Caso contrario invece sugli spalti, dove non ce n’è mai stato bisogno. Sì, anche in quel di Gravina dove come al solito il colore ed il calore (sia pur sotto una pioggia battente) ha detto ancora una volta cosa meriteremmo. F.F.

Rino La Forgia

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Foto di Luigia Spinelli