L’opinione di Rino La Forgia: “Come da pronostico”

La scorsa settimana ci siamo lasciati con l’amaro in bocca causa eliminazione dalla Coppa Italia, che oltre a troncare di netto la possibilità di proseguire il cammino, ha eliminato la possibilità di “appigliarsi” al piano B utile per poter accedere alla serie superiore (attraverso ripescaggi). Sarà, ma per quanto mi riguarda ci siamo tolti un peso, un dispendio di energie inutili, perchè tanto si sa che il vero cammino lo si dovrà svolgere in campionato. Dunque tanto vale concentrarsi su un obiettivo…..l’unico.
In ogni caso, nonostante la delusione, è emerso ancor di più e semmai non lo si volesse capire, che il Foggia ha bisogno di essere puntellato, e proprio l’occasione dello stop in coppa ha fatto sì che gli stessi diretti interessati lo dicessero in modo chiaro ed inequivocabile. Così chiaro che persino lo stesso Corda lo ha ribadito ai tifosi dopo la gara di Fasano. Un Corda che man mano sta entrando in empatia, in simbiosi coi tifosi rossoneri. Piace, infatti, il suo modo di motivare, piace il suo modo di essere diretto, piace persino la verve che esprime durante le partite e persino le gag che lo rendono simpatico (altro che la panchina dello scorso anno addobbato di crisantemi). Soprattutto piace quando nella sua umiltà ammette di vivere a Foggia l’esperienza più importante della sua carriera al cospetto di figure che hanno dato lustro a quella panchina. Onore a lui.
Sempre riguardo la scorsa settimana mi piace ricordare la scomparsa del noto giornalista Gino Caserta (che ebbi il piacere di incrociare più volte nei corridoi della mitica Teleradioerre del compianto Renato Forlani). Giornalista e tifoso del Foggia al pari di un’altro mostro sacro dell’epoca, quale fu Enzo Ciampi. Condoglianze alla famiglia.
Riguardo la partita di domenica scaccio le polemiche, i dubbi ed i perchè dell’assenza di Iadaresta, poichè alla fine chiunque indossi la maglia rossonera avrà sempre la mia considerazione, ma sta di fatto che al di là di qualche considerazione del tutto personale, c’è gente competente che sa cosa fare. Gente che farà il bene della mia squadra. Una squadra che sia pur con tutte le difficoltà riesce da tempo a stare nei pressi della prima posizione, figuriamoci se tra i nuovi arrivi dovesse arrivare poi qualcuno che possa darci ulteriore spinta.
Foggia-Gelbison ha confermato i pronostici della vigilia, ma ciò non oscurava le insidie di una partita facile solo sulla carta. Temevo questa partita, lo confesso, così come temo le squadre di media-bassa classifica, dove hai tutto da perdere. Partite che, ribadisco, danno i punti utili per trasformare ambizioni in realtà. La Gelbison tra l’altro, pur segnando col contagocce, salì a suo tempo agli onori della cronaca per merito di una difesa di livello, e si capisce bene che contro un Foggia senza l’attaccante principe, forse avremmo avuto difficoltà. Invece no, addirittura una tripletta già nei primi 45′ che hanno permesso di vivere una ripresa senza alcun tipo di ansia. I soliti detrattori parleranno di un avversario molto dimesso, e “guai” invece pensare che il Foggia è stato semplicemente superiore, che ha mangiato l’erba. Un Foggia determinatissimo insomma.
In ogni caso dopo la vittoria ho visto facce distese, se non euforiche. Bene così, ma io resto coi piedi per terra perchè non abbiamo fatto nulla. Eppoi ritengo che non eravamo brocchi prima, ma neppure campioni ora, dunque pedalare.
Infine, nota relativa alla disparità circa gli orari degli incontri di campionato. Premetto che a mio avviso sapere prima il risultato di una diretta concorrente, assolutamente non sposta nulla. Lascia piuttosto perplessa quella che sta diventando una regola in barba alla correttezza. Sarà pure questo a ricordarci che siamo un D? F.F.

Rino La Forgia 

Foto: Luigia Spinelli 

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