L’opinione di Rino La Forgia: “Mission Impossibile?”

Con le tante battaglie su diversi tavoli, verrebbe voglia di lasciarsi andare ad un tragico destino (sportivo). Difficoltà interne ed esterne che mettono a dura prova chi ha scelto di seguire le sorti del Foggia e finalmente ora comprendo perchè non tifi Juve, Milan, etc., perchè evidentemente non mi piace vincere facile. Vuoi mettere le difficoltà dei satanelli in campo, vuoi mettere che chissà se la proprietà prosegue o se ha soldi per tirare avanti, vuoi mettere che il palazzo le studia tutte pur di affossarci, vuoi mettere tutte le compagini vogliose, per antipatia, per farcela pagare su qualcosa, per sopravvivere in serie B a discapito nostro? Se non è masochismo questo? Son situazioni a noi non nuove, specie quando ci affacciamo a categorie con alta visibilità, e ciò probabilmente ci ha temprati così tanto che la MISSION IMPOSSIBLE ci fa un baffo (robb e cafè, come si dice in trentino). E’ però evidente che bisognerà dare un’occhiata a tutti questi “tavoli” e soprattutto non trascurarli. Purtroppo noi tifosi, più che fare considerazioni su certi argomenti non possiamo e quindi oltre che parlare di questioni che riguardano il terreno di gioco non possiamo fare. E’ però evidente, tanto per dirne qualcuna, che viene spontaneo chiederci: ….chi glielo dice ora a Tommasi che gli stipendi son stati pagati, chi glielo dice ora al Padova calcio che la salvezza se la deve conquistare sul rettangolo di gioco? Come si fa inoltre a sapere da quale bussolotto escono fuori i direttori di gara (guardalinee compresi) associati ai nostri incontri? A parte i Marinelli, come mai se non son toscani e soprattutto veneti, non sono “all’altezza” per arbitrarci (ma ne parleremo a breve)? Si potrebbe rilevare tanto, ma proprio tanto, ma come già detto a noi piace parlare di frivolezze, di tiri in porta, di parate.
E quindi Foggia-Cittadella ha detto che abbiamo beccato la squadra sbagliata al momento sbagliato. I veneti (ebbene si, sempre loro) rappresentavano una brutta gatta da pelare, forti di un trend positivissimo contro squadre che bazzicano il vertice della classifica, forti poi del fatto che spesso hanno dimostrato di essere una squadra da trasferta, ed inoltre forti del fatto che ormai giocano insieme da tantissimo tempo. Tant’è che a livello di palleggio, a livello di fraseggi, a livello di tecnica (specie in alcuni elementi), ha fatto sì che il Foggia trovasse delle difficoltà. Comunque sia da parte nostra si è visto qualcosa, quantomeno a livello propositivo, a dimostrazione del fatto che i ragazzi in campo volevano far propria la gara. Infatti è stato incoraggiante vederli in campo vogliosi e determinati (lasciamole perdere, per favore, le critiche a tizio e caio). Poi purtroppo l’autorete di Tonucci (a cui non ho nulla da rimproverare), ma semmai la disposizione dei marcamenti a zona sui calci da fermo tornati in auge con il ritorno di Grassadonia, utili a mio modesto avviso, a mandare in confusione soprattutto i nostri difensori. E così che sotto di una rete ho temuto il peggio, poichè una sconfitta avrebbe intaccato di molto il morale e soprattutto la classifica. Oltretutto parecchio sfortunati in alcune circostanze e come consuetudine ormai ci si son messi anche i giudici di gara. Ora, non vogliamo soffrire di vittimismo, ma quando un giudice di linea segnala un fuorigioco quando un difensore avversario fa un retropassaggio, delle due, o è in malafede oppure nell’era del var c’è gente che ha scelto il mestiere sbagliato. E’ evidente che se alzi la bandierina, chiunque (Iemmello) finalizza in modo deconcentrato, è ovvio. Comunque sia alla fine il pareggio è stato raggiunto per buona pace di tutti. Arrabbiati, delusi? No, perchè se proprio si vuole la prossima la faremo in casa della capolista, cioè una partita sulla carta già segnata. Quale occasione migliore per dire di che pasta siamo fatti? F.f.

Rino La Forgia 

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