La pazienza di Stroppa, i debiti di Perugia, i segreti di Frosinone e le chiacchiere di Vercelli

E così il campionato volge al suo epilogo con la passerella finale dei rossoneri a Frosinone. Se i gialloblù locali puntano a festeggiare il ritorno in A, anche il Foggia può comunque celebrare un nono posto più che soddisfacente, se solo pensiamo alla classifica di un girone fa, e che ci introduce al…

 

SEMAFORO VERDE: Giovanni Stroppa

Ne ha dovute sopportare tante in questo biennio, tra critiche più e meno legittime, e altre francamente un pò campate in aria. Ma alla fine, nel calcio, l’ultima parola è sempre dei risultati. E questi parlano di una promozione in carrozza, con una serie B riconquistata 19 anni dopo, e di un nono posto da neopromossa, impreziosito da un impianto di gioco all’unanimità riconosciuto fra i migliori della categoria.

Nella tribolata stagione vissuta all’ombra dell’Epitaffio è davvero tanta, tanta roba. Forse a Foggia si capirà meglio il valore del suo lavoro solo col tempo. Ma intanto questo Semaforo, che pure non gli ha lesinato “gialli” o “rossi”  in qualche circostanza, non può che augurarsi che il cammino col Foggia di Giovannino continui. Partendo dal terzo posto del girone di ritorno: un patrimonio importante,  che sarebbe un vero delitto dissipare.

 

SEMAFORO GIALLO: il Perugia

Il club umbro accoglie l’accesso matematico ai playoff in maniera un pò irrituale, esonerando il duo formato da Breda e dal nostro Carlo Ricchetti. Ovvero lo staff che aveva raccolto una squadra in disarmo e alle soglie dei playout dopo la gestione Giunti, portandola, attraverso un’impressionante progressione di risultati, agli  spareggi per la serie A. Sebbene, a dirla tutta (e senza peli sulla lingua), non senza qualche “piccolo aiutino” qua e là. E non vorremmo che questo bizzarro avvicendamento sulla panca dei grifoni, con il sorprendente ingaggio del campione del mondo Alessandro Nesta,

Fonte Foto: la Nazione

grande passato da calciatore ma zero esperienza da allenatore (a parte la francamente risibile avventura a Miami in una lega minore statunitense), abbia a che fare con qualche debituccio che gli umbri hanno cominciato a pagare. Come quelli ad esempio lasciati da Pillitteri contro il Foggia, nella gara che, non solo col “senno del poi”, ha rappresentato il vero crocevia della corsa playoff.

 

 

SEMAFORO ROSSO: il Sindaco di Frosinone…e il Presidente della Pro Vercelli

Cosa hanno in comune questi due personaggi? semplice: entrambi questa settimana hanno perso una buona occasione per restare zitti.

Il primo cittadino frusinate, Nicola Ottaviani, fa una cosa molto inconsueta e, aggiungiamo noi, assai sgarbata: annuncia la sua richiesta ufficiale alle autorità affinchè venga vietata la trasferta, nell’ultima di campionato, ai tifosi del Foggia. Dimenticando però un aspetto basilare della questione: quello del nuovo stadio “Benito Stirpe”, costruito dal club gialloblù, che, per quanto bello e ammirato, è in realtà il più insicuro della serie B. Questo perchè il suo Comune, in un anno di tempo, non ha ancora provveduto a dotarlo delle necessarie vie d’accesso. E così l’omologazione per la eventuale nuova serie A potrà essere un problema, specie se dovessero verificarsi episodi spiacevoli. Evidentemente a Frosinone non vogliono perciò correre ulteriori rischi, considerando i rapporti pessimi e anche qualche precedente di troppo tra le due tifoserie. Rischi la cui responsabilità andrebbe ascritta proprio all’ente governato dal sindaco Ottaviani.

Il presidente vercellese Massimo Secondo, invece, fa, se possibile, anche peggio: retrocede da penultimo e non trova evidentemente di meglio che tirare in ballo il Foggia, nono posto e 17 punti in più in classifica (di cui 6 proprio a danno della sua squadra, sconfitta ripetutamente in casa e fuori), tirando fuori la “novità” di una presunta fidejussione non presentata e dissertando maldestramente sull’inchiesta a carico del club rossonero che, semmai, riguarda invece addebiti neppure riferiti alla stagione in corso. Naturalmente il magniloquente presidente piemontese non si sogna affatto di citare anche l’indagine che sta interessando il patron spezzino Volpi (di cui si sospetta evasione fiscale e autoriciclaggio per svariati milioni di euro attraverso le società sportive di sua proprietà).

Insomma, se non altro ci siamo fatti un’idea di cosa sarebbe successo se fossimo addirittura entrati nei playoff…

Giancarlo Pugliese