GUARNA-FOGGIA: 1-1

Non era una partita, era “la partita”! Lo si vedeva dalla tensione, dall’adrenalina di tanti tifosi che addirittura contavano le ore dal big match, già a partire dal dopo Terni. Sensazioni che si tagliavano a fette e quando osservavi gli sguardi e le esternazioni dei tifosi che mi attorniavano sui gradoni dello zacc, capivi che si era ai limiti dell’infarto. E meno male che mancava poco dal fischio d’inizio. Serviva qualcosa per stemperare il tutto e trasformare in gioia ed entusiasmo tutto l’accumulo. Così che al culmine del solito “there must be love” che fa da preludio all’ingresso in campo dei ragazzi (per il riscaldamento) si è potuto dar sfogo a cori ed incitamenti. Finalmente squadre in campo e da lì sino al fischio d’inizio il solito grande spettacolo delle curve, fatto di entusiasmo, cori, scenografie, fumogeni e quant’altro da una parte, solidarietà e sciopero dall’altra, verso chi ha fatto di tutto per ridurre “la partita” ad un semplice incontro. Saranno almeno contenti i supporter baresi, almeno sotto questo punto di vista. Inizia dunque il match e si comprende benissimo come le due formazioni in campo siano contratte, con la netta sensazione che le azioni gol saranno tutt’altro che frequenti, vista la posta in palio. Si poteva immaginare che questa partita avrebbe vissuto su pochi e significativi episodi, e così è stato. Cattiva gestione di una pallone da parte dei galletti, cross di Zambelli dalla destra ed autogol del difensore barese, proprio mentre da poco i tifosi della “Nord” avevano preso posto ed iniziato a cantare a squarciagola. Sarà un caso? Non saprei, dal momento in cui il nostro guardiapali decideva di fare l’ennesimo, e sottolineo, passaggio all’attaccante avversario, servendolo centralmente mentre era appunto sotto la curva dedicata ad un certo Franco Mancini. E bravo Guarna, finalmente è riuscito nell’intento di rendersi ancora una volta protagonista dopo tanti precedenti andati a vuoto nei match precedenti. Non c’è che dire, ha scelto la partita ideale per non farsi rimpiangere dalla sua ex squadra e creare ormai diffidenza da parte dei supporter rossoneri. Persino chi, come il sottoscritto, è notoriamente pacato, non si è risparmiato verso il portiere. Chiarisco, così come ho fatto con i compagni di ventura, che i nostri non vanno contestati (io stesso ho condannato atteggiamenti del genere in passato), ma esiste anche un limite, esistono anche dei precedenti che si stanno ripetendo da diverse partite, esiste il fatto che un numero uno con l’esperienza di Guarna non può pensare di fare assist che neppure si farebbero durante le sfide sulle spiagge di Rimini, tra il bagno Aurora e Margherita, perché oltre ad essere “la partita”, c’è gente che ha fatto sacrifici tali che non merita certi orrori. Esiste il fatto che mister Stroppa, a cui ribadiamo tutti i meriti possibili, deve comprendere certe cocciutaggini dell’estremo difensore, deve comprendere che al raggiungimento dei 50 pt può anche permettersi il lusso di lanciare qualcuno al posto di Guarna, a cui va comunque dato il merito di essersi scusato alla ripresa del secondo tempo. Ma la rabbia resta. A Guarna per punizione lo costringerei a riguardarsi l’azione incriminata almeno 300 volte. Ci pensi il Mister e non si incaponisca sui soliti nomi. Per il resto la gara ha appunto vissuto di quei due spunti descritti, poche azioni gol e pareggio sostanzialmente giusto. Continuando, nella settimana in cui se ne dicono tante su ciò che riguarda la giustizia sportiva a noi non resta che guardare avanti e riproporci con rinnovato entusiasmo per la prossima sfida. Chi deciderà sulle sorti della nostra squadra non potrà non considerare la passione, la gioia di tanti foggiani che danno un senso a tanti stadi che man mano stanno sempre più diventando cattedrali nel deserto. Ora, avanti il prossimo. F.f.

Rino La Forgia