Foggia, come al solito: la Gelbison segna e i rossoneri si sciolgono. Terzo KO consecutivo

Terza sconfitta consecutiva; penultimo posto, peggior attacco, peggior difesa del campionato. Numeri agghiaccianti per un Foggia ormai in caduta libera e che frana anche di fronte ad una matricola, la Gelbison, in grado di dare un’autentica lezione di come vada interpretata la serie C.
I cilentani hanno inorgoglito e regalato una grande gioia al solito drappello di circa 300 tifosi provenienti dalla piccola Vallo della Lucania che li segue nelle gare “interne” (si fa per dire) percorrendo i 105 km di distanza da Pagani.  Gli almeno altrettanti tifosi rossoneri invece di km ne hanno fatti 165 e si sono sgolati per sostenere una squadra che ha ancora una volta malrisposto alle sollecitazioni, incappando nelle sue solite magagne e paure. Anche al “Torre”, infatti, si è riproposto un cliché già visto: primo tempo appena sufficiente e con la solita palla gol non sfruttata a inizio gara (3′, Ogunseye di testa un soffio a lato sul bel cross di Nicolao); poi l’avversario va in gol, approfittando della consueta sfilacciatura tra le linee su un pallone (sanguinoso) perso addirittura sul limite dell’area avversaria: è bastato un solo filtrante a Nunziante per lanciare Faella solo davanti a Nobile per il vantaggio cilentano. E’ appena il 7′ della ripresa e per rimediare ci sarebbe tempo a non finire: se non fosse che i rossoneri si riavvitano nelle loro angoscie e scompaiono dal campo, come se la partita non li riguardasse più. La Gelbison invece è perfettamente centrata sull’obiettivo e mostra esattamente con che spirito andrebbe affrontata ogni partita: i rossoblù lottano con ardore su ogni pallone, difendono con umiltà e compattezza, ripartono come se ogni occasione fosse l’ultima, e alla fine, quando è il momento di impartire castighi, non perdonano: è il 64′ quando il centralone Gilli sovrasta tutti su cross da calcio d’angolo di Fornito e mette la chiosa ad una sconfitta senza alcuna attenuante per i rossoneri. Per entrambe, non c’era due senza tre: terza vittoria di seguito per la squadra dell’ex (stagione 1999-2000) De Sanzo; terza sconfitta consecutiva per i satanelli di Gallo.

Il neotecnico rossonero (per lui appena tre giorni di lavoro con la squadra) da’ a vedere di aver capito subito l’antifona: “Ora c’è solo da lavorare e tirarsi su le maniche. E c’è molto da lavorare. Occorre che tutti se la sentano di affrontare una missione difficile. L’ho già detto appena arrivato: giocare a Foggia è bello ma complicato. Io vorrei poterci giocare io perchè ho le p… per farlo. Perciò tutti devono dimostrarmi che meritano di giocare con questa maglia, altrimenti bisognerà fare qualcosa di diverso…”.  Difficile non sottoscrivere.

Giancarlo Pugliese

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Gelbison- Foggia 2-0: il tabellino della gara

GELBISON (3-5-2) D’Agostino; Bonalumi, Gilli, Loreto; Nunziante, Papa, Graziani, Fornito (42’st Savini), Correnti (32’st Onda); Faella (17’st Statella), De Sena (17’st Sorrentino). A disposizione: Vitale, Cannizzaro, Onda, Marong, Di Fiore, Mesisca, Citarella, Paoloni, Savini, Sane. Allenatore: De Sanzo

FOGGIA (4-3-2-1) Nobile; Garattoni, Sciacca, Papazov, Nicolao; Odjer, Petermann (27’st Frigerio), Di Noia; Schenetti (13’st Peschetola), D’Ursi (13’st Iacoponi); Ogunseye (27’st Tonin). A disposizione: Raccichini, Illuzzi, Rizzo, Chierico, Leo, Frigerio, Tonin. Allenatore: Gallo

Arbitro: Petrella di Viterbo

Marcatori: 7’st Faella (G), 20’st Gilli (G)

Ammoniti: Petermann (F), Faella (G), Di Noia (F)