B-Movie / Gli episodi che fanno la differenza… e la memoria “a corrente alternata” della serie B

E’ cominciato il count-down: -6 al tramonto di questo torneo, con i primi verdetti che si avvicinano sempre più.

Per qualcuna in coda, ad esempio, sembra essere vicino il traguardo della salvezza: parliamo in particolare di Ascoli, Cremonese e Cosenza. I calabresi, anche grazie a un gol fantasma annullato a Simy, con i 3 punti di platino conquistati nel derby col Crotone ammortizzano anche i rischi di un calendario non proprio benigno, col turno di riposo previsto all’ultima giornata. Meritatissimi gli applausi a Braglia per quanto sta facendo in Calabria, anche se la tensione e gli anni cominciano a farsi sentire: il buon Piero ha già fatto sapere di volersi fermare, tempo una o due altre stagioni al massimo (e qualche sirena per la prossima stagione da Bari sembra già arrivare). Presto o tardi che sia, ci mancherà.

Diverso il discorso per l’Ascoli, dove prima dei sei punti conquistati in 5 giorni erano spaventatissimi per un calendario davvero terrificante. Ma ecco che arrivano queste 2 vittorie un po’ fortunose, grazie a ben 3 rigori di cui 2 per falli quasi paradossali, come il pestone di Serena sulla scarpa di Frattesi a Padova e come il grottesco fallo di mani in area di Memushaj nel sentito match col Pescara. Nel punto in cui siamo la differenza la fanno i dettagli, e queste due sciocchezze degli avversari faranno realmente la differenza per la salvezza dei marchigiani.

Altrettanto si può dire della rocambolesca vittoria della Cremonese sul Lecce, ottenuta soprattutto grazie a 2 pali salentini e 1 miracolo di Agazzi sul tap-in a colpo sicuro di Meccariello. Episodi che si aggiungono al raptus del portiere Vigorito, che lascia i propri compagni in 10 già a metà primo tempo a causa di un rovinoso liscio con conseguente fallo da espulsione. Anche qui, singoli episodi che determineranno in positivo l’intera stagione dei lombardi.

E così in coda ora sembrano rimaste in 7 a tribolare: la contestata Salernitana di Gregucci apre la zona a rischio con uno score di 1 solo punto nelle ultime 5 partite, da far tremare i polsi. In fondo è rimasto il Padova, dopo lo “spareggio” perso in controrimonta a Carpi: il ds Zamuner, fino a ieri forse troppo impegnato a mettere il naso in casa d’altri, ora piagnucola lacrime tardive: forse avrebbe dovuto guardare di più in casa propria. Ma è atteso da un miracolo anche lo stesso Carpi, che dovrà cercare di restare in vita nei prossimi due match di Lecce e col Pescara per poi giocarsi tutto nei 4 scontri diretti consecutivi che lo attendono nel finale. Motivo in più per fare il tifo per Castori & co.

10 gol subiti nelle ultime 3 gare certificano invece la crisi di un Livorno improvvisamente scoppiato: con ben 3 o 4 titolari avviati verso i quarant’anni non era difficile ipotizzare difficoltà con l’arrivo dei primi caldi per una squadra troppo legata alle lune di gente come Diamanti, Luci o Valiani. Mai però vendere la pelle dell’orso prima di averlo accoppato, possibilità che a Foggia avremo solo il giorno di Pasquetta. Non è invece il clima ma probabilmente la scarsa qualità in mezzo al campo a preoccupare i tifosi del Venezia che non vince da 10 turni e ne ha vinta 1 sola delle ultime 16 gare. Contro i rossoneri, inutile anche dirlo, sarà spareggio e il dg Scibilia, quello che denunciò l’aggressione di Franco Sannella la scorsa stagione, ha pensato bene di mettere le mani avanti interessandosi dei presunti errori arbitrali in Foggia-Spezia. Evidentemente il direttore generale lagunare soffre di amnesia, non ricordando invece il gol in netto fuorigioco convalidato ai suoi contro il Cittadella non più tardi di 10 giorni fa.

Memoria a corrente alternata. Anche questa è la serie B.

Giancarlo Pugliese

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