L’opinione di Rino La Forgia: “Finite le retrocessioni?”
Conoscere il calcio a molti di noi è servito per capire nel tempo che Atalanta e Sampdoria non le potevi trovare sull’atlante geografico, ma nel frattempo il calcio si è notevolmente evoluto e con lui anche i tifosi. Ancora oggi però ammetto che non ho dimestichezza con gli esterni alti e continuo a chiamarli “ali” (come sono arretrato), ma non è tutto, poichè anche attraverso i vari media se non sai cos’è il 3-5-2 o il 4-3-3 non capisci proprio nulla. Finito? Macchè. Sempre il calcio ha fatto sì che non servisse solo gridare e sventolare una bandiera sugli spalti, ma essere pure commercialisti per comprendere meglio cos’è una fideiussione. Oggi tra l’altro questo sport ci ha eruditi ancora di più, dal momento in cui siamo lì lì per avere i titoli di giurista nel campo dello sport (scuole fattizze insomma, mica roba da nulla). Eppure tutta questa cultura è servita a ben poco se poi alla fine comprendi che tanto studio ha portato ad una sola conclusione: il calcio è un malato da codice rosso.
Parlare di ciò che è stato in questi giorni (e che probabilmente sarà ancora) ha infatti semplicemente dell’assurdo, ma in ogni caso una morale l’ha tirata fuori. Se non hai il potente di turno fai poca strada. Come son lontani i tempi in cui uno Scanziani (Inter) ci spediva in serie B giocando alla morte contro di noi, pur non avendo alcuno stimolo (se non favorire un’altra formazione). E potrei raccontarne tante, ma tutti gli episodi a noi sfavorevoli oggi come oggi sembrano marachelle tipo rubare la mela dal fruttivendolo rispetto a ciò che che stiamo subendo attualmente. Tornare a discutere su ciò che è successo ai danni del nostro Foggia ormai manca il fiato e pure la penna si irrididisce al sol pensiero di dibattere circa furbate su furbate. Per quanto mi riguarda, e sfioro l’argomento, non me la prendo ne con i fans della Salernitana, ne a maggior ragione con quelli palermitani (ci mancherebbe), poichè i primi hanno al momento guadagnato la B nel modo in cui intimamente sanno anche loro, ma aggiungo che se noi ci staccheremo dalla serie cadetta, loro comunque avranno difficoltà a staccarsi da Lotito e questo presuppone che non possono retrocedere, ma neppure essere promossi. E dunque sorge il dubbio: meglio un giorno da leoni (sia pur tra fallimenti, retrocessioni, ma anche promozioni) o cento da……? Che strano questo calcio. Non avrei mai immaginato che per le fortune del Foggia edizione 2018-19 gli Iemmello, i Mazzeo, servissero a poco per la causa rossonera. Ora le punte che potrebbero essere vincenti, son nomi ai più sconosciuti. Dunque in queste ore la formazione ideale potrebbe avere come ariete il dottor Catricalà e come ala pronta a servire assist deliziosi, l’Avv. Enzo De Michele (quello per intederci che gioca per il Bari, ma in prestito al Foggia per qualche ora). Sulla sinistra ci metterei il noto professionista Casimiro delli Falconi, elemento in grado di saltare l’uomo con estrema facilità e dotato di conclusioni imprevedibili. A centrocampo l’avvocato Guido De Rossi capace di dettare i tempi giusti alla manovra. In difesa ci metterei il dottor Lillo Metta che in quanto a legnate alla punta avversaria……, altro che Gentile su Maradona. Il resto della squadra? Vabbè, non sono mica io l’allenatore. Caso contrario rischierei di rivalutare la figura di Grassadonia. A parte gli scherzi la situazione continua ad essere ingarbugliata e ciò che si evidenzia in noi tifosi è tanta confusione mista a delusione con punte di rabbia e flebile speranza. Cosa ci aspettiamo nelle prossime ore, nei prossimi giorni? A parte il rivolgersi al Tar, da quello che si evince dagli ultimi discorsi, credo che neppure il mago Otelma saprebbe dirci qualcosa. Chi vivrà, vedrà. Forza Foggia.
Rino La Forgia
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