CLAMOROSO AL CIBALI!/ La versione di Rino La Forgia

CLAMOROSO AL CIBALI
Rino La Forgia

Negli istanti precedenti il calcio d’avvio, diversamente da altre volte, ero tranquillo perchè sapevamo che si era andati ben oltre le aspettative, sapevamo che contro chi ci precedeva nella classifica finale avevamo fatto figure barbine, sapevamo di un Catania che avevamo incontrato pochi giorni prima e che non aveva solo i nomi, ma un impianto di gioco di livello. Dunque l’unico obiettivo era quello di uscire sì, ma con dignità. Poi al fischio iniziale ha prevalso il tifoso: ma sì giochiamocela, c’è in palio la B.
Iniziato il match i primi minuti direi che ha lasciato straniti tutti noi tifosi nel vedere una squadra etnea sicuramente con dei valori in campo assolutamente invidiabili, che ha fatto il bello ed il cattivo tempo in attesa di infilare i rossoneri, così come negli auspici di Baldini. A ciò aggiungiamo i soliti limiti tecnici qua e là per chiederci se sapessero i nostri che si doveva puntare alla vittoria altrimenti sarebbe stato tutto inutile. Abbiamo resistito anche con il grosso contributo del nostro Fumagalli. Col passare del tempo però la tattica foggiana, sulla falsariga di Rocky Balboa ha fatto sì che i siciliani iniziassero a perdere la forza e la sicurezza dimostrata contro un Foggia che sin lì a stento aveva superato la metà campo. Un Foggia però che approfittava del leggero appannamento mentale degli avversari per affondare il colpo. Finalmente un Balde come lo volevamo, un vero attaccante di movimento, ma soprattutto micidiale. Così che sotto di una rete gli etnei mostravano ulteriore cedimento a livello mentale (caratteristica del loro torneo) contro un Foggia che ringalluzzito addirittura alla fine del primo tempo poteva tranquillamente recriminare per il mancato raddoppio.
Nella ripresa abbiamo salutato familiari e spento i telefoni perchè sapevamo che sarebbero stati 45 minuti e oltre col defribillatore al posto della solita birra e patatine. Dopo qualche minuto si capiva che il Catania però era più agguerrito nella testa, che nei piedi. Così che il Foggia lo azzannava nuovamente. Poi l’infortunio di uno strepitosissimo Fumagalli, che lì per lì aveva fatto ricordare la rimonta dei catanesi nei giorni precedenti. Per fortuna però a chiudere la mazzata finale dell’1-3, anche se i minuti finali sono stati trepidanti.
Che dire, gioia grossa per noi, tanto grossa che un pezzettino l’abbiamo sicuramente regalata anche agli amici rosanero del Palermo, notoriamente allergici ai colori rossoazzurri.
In campo grandi tutti ma in particolare Balde e Fumagalli. Prestazione talmente elevata di ques’ultimo che persino una papera grossolana è stata oscurata. Ma la palma del migliore a mio avviso non calpestava il terreno di gioco. Stavolta, a mio avviso, il migliore della sfida sedeva in panchina. Intelligenza tattica di un Marchionni, bisogna dirlo, che ha fatto sfogare il proprio dirimpettaio che pur potendosi accontentare anche del semplice pareggio ha preferito fare lo “sborone” intendendo chiudere da subito la partita. Avesse fatto una partita di contenimento e possesso palla, chissà come sarebbe finita.
Infine Mercoledì (o Domenica) volendo sognare si potrebbe verificare una triplice festa se solo ci pensiamo: passaggio del turno, ai danni degli odiati baresi e giusto il giorno del 101esimo compleanno del nostro Foggia. Ma comunque vada sarà un successo. F.F.

Rino La Forgia